Un orizzonte comune per il quarto secolo di Trieste

Sono passati ormai quasi due anni da quando il percorso di TS4 trieste secolo quarto prendeva il via con la fase di raccolta dati aperta a tutta la cittadinanza e concentrata, nello specifico, sulle studentesse e gli studenti di alcune scuole superiori cittadine. In quell’occasione un gruppo promotore propose alla città di avviare un percorso volto a incoraggiare la partecipazione civica, marcato dall’ottimismo e dalla voglia di assumersi una responsabilità collettiva nel migliorare la qualità della vita a Trieste. Un approccio che si è reso ancora più evidente a partire dal il 18 marzo 2019, in occasione del trecentesimo anniversario della proclamazione del Porto Franco di Trieste, giornata nella quale ad Hangar Teatri sono stati presentati alcuni regali offerti alla città dai diversi mondi che la compongono. Un modo per guardare ad un futuro il più coerente possibile ai nostri desideri e a partire da un presente fatto di grandi potenzialità.

Lungo il cammino abbiamo spesso trasformato il nostro approccio, i metodi, le pratiche e i linguaggi cercando di restare in ascolto e permeabili a diversi contesti e persone con i/le quali interagivamo, con coloro che man a mano si sono uniti e continuano ad unirsi al progetto. Questo aspetto variabile delle forme e delle soggettività coinvolte rende alle volte difficile incasellare l’esperienza di TS4, ma è proprio questa qualità che marca la differenza rispetto ad altre modalità della politica a cui siamo abituati e dalla quale molte persone si sentono escluse o hanno smesso di riporvi fiducia.

L’intento è ed è sempre stato quello di sperimentare metodologie conosciute nelle scienze sociali, ma innovative nel campo della politica e in particolare nel contesto di Trieste. Uno degli obiettivi, tra i tanti e non meno importanti, è di mettere al centro il punto di vista della cittadinanza stessa, di stimolare, incanalare e organizzare progettualmente l’interesse per il bene comune. Immaginiamo altre vie della partecipazione civica avvalendoci, come motore, delle competenze, energie che ognun_ di noi può mettere in condivisione e della voglia di creare nuovi legami nel tessuto urbano.

TS4 è un laboratorio, un’opportunità di ripensare la politica nel suo carattere più essenziale e aderente al contesto locale, ma è soprattutto uno strumento a disposizione di tutt_. Nel tempo abbiamo prodotto dei report sulla città a partire da analisi accurate, dal confronto e dalla comunicazione con attori chiave nei diversi campi esplorati. Un materiale prezioso che è a disposizione di chi chiunque desideri poter avere una panoramica su temi centrali che riguardano la città e appunto, da una prospettiva che include i punti di vista e speranze della cittadinanza coinvolta.

Ma è solo l’inizio.

Più volte, arrivati al punto di aver elaborato delle azioni concrete, ci siamo scontrati con il limiti dell’immobilismo e disinteresse dell’Amministrazione Comunale, che in alcuni casi avrebbe potuto o dovuto dare ascolto alle proposte avanzate, come nel caso del “Piano per la Mobilità post-Covid”.

Ciò non ha precluso la possibilità di realizzare comunque diversi progetti, di avviare spazi di partecipazione e di creare così una maglia di relazioni preziose: amicizie alle volte, alleanze importanti altre, ed è forse questo il valore più grande di questa esperienza.

In alcun_ di noi gli stimoli di questo percorso hanno smosso l’esigenza di provare a portare questi contenuti e metodi anche all’interno di un possibile percorso elettorale, per provare a trasformare un contesto che è ad oggi tanto cruciale quanto apparentemente impermeabile. Lo spazio politico di Adesso Trieste che si presenterà alle prossime elezioni amministrative, vedrà alcun_ di noi impegnat_ al suo interno, con lo stesso spirito di partecipazione, sebbene in un altro ambito rispetto a TS4. Alcun_, non tutt_, perché questa è la sostanza di TS4: sensibilità e competenze diverse che si muovono in ambienti e con linguaggi diversi, secondo la propria disponibilità e il proprio sentire, in un orizzonte comune.

La prospettiva di Adesso Trieste prende sicuramente spunto, nei contenuti e soprattutto nel metodo, dall’esperienza di TS4; esso resta tuttavia un progetto promosso da Zeno, associazione culturale indipendente da qualsiasi entità politico-elettorale. TS4 si auspica che i propri temi e il proprio approccio alla Politica, intesa come volontà di risolvere collettivamente problemi collettivi, orienti più opzioni elettorali possibili, e in tal senso proporrà a tutta la città le proprie visioni anche durante il periodo elettorale, sempre con l’attitudine che ci ha contraddistinti dall’inizio.

Restiamo quindi un laboratorio di cittadinanza attiva, che mira a permanere nella dimensione locale, che attraverso l’analisi e il confronto costante possa creare dibattito e azione intorno a temi centrali nella vita quotidiana cittadina. Un laboratorio in cui sperimentare noi stessi, come portatori di interessi e desideri sulla città che provano a diventare progetti condivisi e che possono mettere in evidenza quel che molte volte, in livelli diversi “del fare politica”, viene dimenticato, dato per scontato o direttamente accantonato.

Crediamo che mai come ora ci sia bisogno di navigare ognun_ con i mezzi e negli spazi che sente più affini, ma in direzione di un orizzonte comune e cercando di dare forma a tutta quella energia creativa e propositiva che può ancora offrire Trieste.

San Giacomo: conosciamo e cambiamo il nostro rione, passo dopo passo

La quarantena può essere anche vissuta come un momento nel quale provare a riordinare le idee: è quello che abbiamo pensato di fare a San Giacomo, proponendovi un articolo su cosa è stato fatto fino a prima dello scoppio della pandemia e su cosa vorremmo riprendere a fare una volta che sarà possibile incontrarsi nuovamente di persona. Non è stato un esercizio facile, ma pensiamo sia necessario per cogliere questo momento come un’opportunità per aprire nuove riflessioni, metterle a disposizione di tutte e tutti ed eventualmente intrecciarle con altri obiettivi e altri soggetti. 

Il futuro di San Giacomo è un lavoro di squadra!

A partire da Novembre 2019 abbiamo dato il via alle prime quattro sedute di progettazione partecipata a San Giacomo (i report si trovano qui, qui, qui e qui). Queste sono state l’inizio di un percorso che si è poi articolato in incontri successivi, coinvolgendo vecchi componenti e nuove persone residenti nel quartiere, che si sono unite a TS4 trieste secolo quarto.

Ospitati dell’associazione Nihao Panda, sempre disponibile e accogliente nei nostri confronti, ci siamo riuniti per affrontare i temi che erano emersi con più interesse e urgenza. Le sedute si erano concluse con una lista di azioni raccolte a partire dal confronto tra i partecipanti e l’osservazione della realtà stessa del quartiere, per essere poi ordinate in base alla loro possibilità di messa in pratica nel breve, medio e lungo periodo, tenendo conto degli attori che avremmo potuto coinvolgere.

Situazioni contingenti, date dall’inevitabile e indispensabile carattere sempre in trasformazione della vita rionale, ci hanno indirizzati in questa prima fase nel concentrarci sui temi, analisi e azioni che presentiamo di seguito. Tra di essi in particolare sulla mobilità sostenibile, la qualità dei servizi in chiave culturale, il rapporto del quartiere con la città, nell’individuare strumenti che possano aiutarci a comprendere il punto di vista, desideri e bisogni di chi abita San Giacomo. Come si potrà notare, oltre ai legami nati all’interno del gruppo di lavoro, in alcune occasioni precise c’è stato modo di interagire con altre realtà presenti nel quartiere e con associazioni cittadine interessate in cosa vi accade in esso, in una visione organica della città; di certo questo è un valore aggiunto e per certi versi necessario se si vogliono intraprendere processi di cambio condivisi e coerenti con la realtà che viviamo quotidianamente nel nostro rione.

 

La Ciclopedonale Cottur

Un percorso strategico

Il percorso ciclopedonale, inaugurato nel 2010, si snoda dal centro del quartiere attraverso le zone periferiche della città fino a raggiungere il confine con la Slovenia a Draga Sant’Elia, per poi continuare in territorio sloveno. Per la sua collocazione e l’uso che ne fanno i cittadini e turisti, offre diversi spunti di riflessione: dalla gestione della stessa alle sue potenzialità non ancora incrementate, dalle strutture ad ora abbandonate poste all’inizio del percorso al rapporto che potrebbe avere con il quartiere (e la città) nel suo complesso.

Essendo per l’appunto un tema articolato, nel corso degli ultimi incontri abbiamo cercato di fare luce su quali siano i dati e le conoscenze di cui effettivamente disponiamo; in questo caso, si è rivelata preziosa la collaborazione con l’associazione FIAB e in concreto con Federico Zadnich, che partecipando in prima persona ha arricchito il dialogo e offerto la possibilità di guardare alla Cottur in modo più chiaro e pragmatico.

Innanzitutto, le prime considerazioni emerse si rifanno allo stato di manutenzione generale della ciclopedonale, che in diverse zone richiederebbe ulteriori forniture, tra le quali, per iniziare dagli interventi più semplici, un numero maggiore di cestini per la spazzatura e alcune fontanelle d’acqua. 

Le casette di Via Orlandini

Uno dei nodi centrali, ad ogni modo, è stato individuato nelle casette poste all’arrivo/partenza nel rione di San Giacomo: queste si trovano in uno stato di abbandono ormai da diversi anni, suscitando una certa perplessità data la loro posizione strategica e le potenzialità che vi abbiamo letto. Se in un primo momento, confrontandoci, erano emerse idee in merito alla loro apertura in quanto sportello di informazioni, punto ristoro, un vero e proprio laboratorio di riparazione e manutenzione biciclette o degli utilizzi anche temporanei e ricreativi, abbiamo fatto un passo indietro e cercato dettagli sulla loro storia e condizione attuale, che approfondiremo in un altro articolo ad hoc sul tema.

L’accesso alla ciclabile dal centro

Come dicevamo, l’accesso alla ciclopedonale sul lato urbano si trova nel cuore del quartiere di San Giacomo. Questa evidenza, positiva per chi la frequenta abitualmente per le passeggiate e per fare sport, non è però così ovvia per chi invece vi accede in bicicletta. C’è in effetti una reale difficoltà ad imboccare la Cottur per chi proviene dal centro cittadino: in primo luogo a causa della mancanza di indicazioni dalla città e poi nel quartiere, che non consentono a chi non conosce la zona o ai turisti di trovarla facilmente. Inoltre, la viabilità non favorisce in nessun modo l’accesso alla ciclopedonale, trattandosi anzi di una zona complicata per la mobilità in bicicletta. La FIAB aveva presentato all’attuale amministrazione comunale un progetto che prevedeva un collegamento tra Campo San Giacomo e l’entrata al percorso, si trattava di un tratto di ciclabile in via Gramsci, contrario al senso di marcia delle macchine, che avrebbe permesso di accedervi in sicurezza. Il progetto, studiato e formulato sulla base di analisi dettagliate, era stato poi trasferito al Sindaco che in campagna elettorale si era assunto l’impegno di renderlo operativo. Al momento non si è ancora mosso nulla, ma condividendo alcune considerazioni sugli effetti positivi che potrebbero derivare da queste trasformazioni, forse è possibile tornare a porre l’attenzione sul tema a partire dal quartiere stesso e dalla comunicazione con gli esercenti e abitanti del rione. In effetti, l’attuazione del progetto favorirebbe l’economia del quartiere: ad esempio una maggiore e più sicura accessibilità, che faccia confluire comodamente verso il Campo, oltre a beneficiare la cittadinanza e i residenti, inviterebbe i turisti che frequentano il percorso a fermarsi e probabilmente consumare nel quartiere, incoraggiando l’economia delle attività di ristoro. 

 

La cassetta: una scialuppa da e per San Giacomo

All’interno della progettazione e del lavoro sul territorio è emersa l’idea di realizzare una “cassetta” che potesse raccogliere le proposte, le buone pratiche, i pensieri di e su San Giacomo. Non una cassetta sterile che accumuli desideri , ma uno strumento attraverso il quale ogni abitate, ma anche chi è di passaggio, possa scrivere un pensiero che racconti la sua esperienza rispetto al quartiere, per poi in una seconda fase elaborarli e renderli operativi.

Al tempo stesso la cassetta rappresenta l’esperienza di TS4 sul quartiere e in una visione più ampia, sulla città: da una nave più grande che è la città partono delle scialuppe per i vari quartieri e da questi si muovono verso la nave, in un movimento di andata e ritorno e viceversa. Uno scambio che metta in luce le plurali identità degli abitanti, l’anima dei luoghi.

L’idea dunque è quella di realizzare una cassetta-scialuppa che possa essere collocata all’interno dei negozi/botteghe del quartiere (in primis quelle intercettate durante l’intervista), all’interno della quale poter inserire dei bigliettini con i pensieri. Sarà accompagnata un piccolo testo esplicativo sulla funzione della stessa. La cassetta ruoterà ogni due settimane da negozio a negozio. Vi saranno poi altre piccole scialuppe pensate come dei messaggi in bottiglia, poste in luoghi che non sono negozi e che non ruotano necessariamente attorno a Campo San Giacomo, così da intercettare anche le persone che tendenzialmente non frequentano le botteghe di cui sopra. Il centro dell’azione è quella di poter cogliere anche “il non previsto”, ascoltare con chi non siamo riusciti a comunicare nel corso degli interventi sul quartiere fatti nei mesi scorsi.

I biglietti sui quali scrivere non saranno semplici post it. Verranno realizzate delle fotografie di luoghi abbandonati del quartiere, stampate poi su cartoncino, che verranno ritagliate in forma di puzzle. Il tutto sarà poi raccolto e restituito alla comunità attraverso il montaggio dei puzzle, quando si terrà la festa di quartiere. Vi è inoltre l’idea di voler aprire una pagina instagram sulla quale restituire anche in forma social i messaggi ricevuti.

 

ESOF a San Giacomo

TS4 assieme alla Fondazione Brovedani ha presentato domanda per svolgere un’attività all’interno di ESOF – Science in The City Festival. L’attività proposta è un itinerario tematico di scoperta all’interno del rione di San Giacomo che sviluppi i temi dell’imprenditoria e innovazione in città, partendo proprio da Osiride Brovedani, inventore della Pasta Fissan. La partenza è prevista da Campo San Giacomo di fronte alla statua di Osiride Brovedani, e prevede un percorso a piedi di 45 minuti fino alla torre del Lloyd. Il percorso toccherà le tematiche relative a innovatori e imprenditori di diverse origini che hanno contribuito allo sviluppo tecnologico e imprenditoriale della città, esplorando il concetto della science for diplomacy. Il focus del percorso tematico sarà quello dell’imprenditoria e dell’innovazione a Trieste e la relazione con le comunità. Si narreranno infatti le storie di scienziati come Ressel, Salam, Weipracth, Piccard, e del ruolo della Trieste mitteleuropea nello sviluppo della scienza e dell’innovazione. 

Il percorso sarà ripetuto per almeno 3 volte, ipoteticamente una volta a settimana, durante le settimane di Esof (che è stato spostato da luglio a settembre). L’attività sarà aperta agli abitanti del quartiere di San Giacomo, ma anche tutti i curiosi per un percorso al di fuori dei soliti schemi formali turistici e culturali. Inoltre, grazie al coinvolgimento di numerose associazioni di residenti provenienti da diversi Paesi, si prevede di avere un target multiculturale, con partecipanti delle tante appartenenze culturali che abitano e frequentano il quartiere di San Giacomo e la città tutta. 

La progettazione del percorso, degli argomenti trattati, così  come il taglio da dare, verranno condivisi con le associazioni delle comunità presenti a Trieste e in particolare nel quartiere di San Giacomo, coerentemente alle modalità partecipate e condivise che hanno sempre contraddistinto le attività di TS4. Si prevede di fare almeno uno dei 3 percorsi in inglese, e almeno un appuntamento in lingua serbo-croata. Altri percorsi in altre lingue (albanese, cinese, spagnolo…) saranno possibili in base alla disponibilità delle associazioni di comunità coinvolte nel progetto.

 

Difendiamo la Biblioteca Quarantotti Gambini

La mobilitazione contro la riduzione degli orari

L’azione che, prima della quarantena, è andata forse più avanti nella mobilitazione popolare del rione è stata quella riguardante il contrasto alla riduzione degli orari di apertura della Biblioteca Quarantotti Gambini, azione promossa insieme alla rete Campo Libero. Già durante le riunioni di progettazione nel dicembre 2019 era emersa l’esigenza di allungare gli orari di apertura della Biblioteca, sia per coprire la parte centrale della giornata, sia per chiedere l’eventuale estensione degli orari in fascia serale. 

Ciononostante, il 10 febbraio, la Biblioteca aveva ridotto della metà i suoi orari per mancanza di personale dovuta a pensionamenti. La notizia, avuta circa una settimana prima, ci ha permesso di organizzare un’assemblea pubblica affolattissima, di circa 150 persone, per il 13 febbraio, dalla quale è partita la mobilitazione, sia con l’istituzione di una mailing list sia con la pianificazione delle successive azioni. L’ampiezza e la prontezza della mobilitazione hanno spinto le autorità a reagire sia in Consiglio di circoscrizione (17 febbraio) sia in Consiglio comunale (21 febbraio), entrambi presidiati da persone ormai appartenenti all’Assemblea “Difendiamo la Quarantotti Gambini”

Piccole vittorie e soluzioni parziali

La soluzione esposta dal Consiglio comunale, che prevedeva il trasferimento di personale dalle altre aree del Comune alla Biblioteca ha segnando una piccola vittoria – senza la mobilitazione non si sarebbe ottenuto nemmeno questo – ma è stata giudicata inaccettabile dall’Assemblea. La richiesta avanzata chiedeva che questi posti fossero coperti da personale qualificato e a partire dunque da un bando di concorso per bibliotecari, considerando anche che le ultime assunzioni in questo settore risalgono al 2002. Pertanto, oltre a diramare un comunicato stampa, subito dopo la sessione del Consiglio comunale, si era deciso di indire una conferenza stampa pubblica, alla quale invitare il sindaco e gli assessori competenti per spiegare alla cittadinanza e alla stampa i motivi della chiusura ed ottenere, almeno idealmente, la promessa per l’apertura di un concorso per i bibliotecari. La conferenza stampa, originariamente indetta per il 28 febbraio è slittata a causa dello stato d’emergenza e la stessa mobilitazione è rimasta sospesa. Erano previste azioni di volantinaggio e attacchinaggio durante la quarantena con citazioni da libri, ma si sono riscontrate difficoltà anche su questo piano. Probabilmente, in questa fase di riapertura graduale di alcuni servizi, potremmo riprendere la questione, almeno mettendo in luce e aprendo dialoghi sulla gestione da parte delle Istituzioni comunali di servizi così essenziali come la Biblioteca, polo culturale e sociale del quartiere.

 

Altre azioni

Il gruppo TS4 San Giacomo aveva inoltre preparato un volantino pieghevole con alcuni dei risultati della fase della progettazione nel rione ad ora in attesa di essere stampato in diverse copie. Alla stampa del volantino seguirà l’azione di consegna e quindi di restituzione dei risultati presso i commercianti e della raccolta di adesioni per le azioni riguardanti la Cotttur (v. sopra) e per una possibile rete tra i commercianti.

Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra #3

Giovedì 5 marzo e sabato 14 marzo le/i partecipanti di Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra hanno lavorato insieme, prima offline e poi online, per definire nel dettaglio gli strumenti che TS4 trieste secolo quarto propone per migliorare la qualità della vita del rione di Roiano. Gli strumenti rispondono ai tre problemi principali individuati nelle sedute precedenti: le relazioni sociali e la partecipazione alla vita del rione; l’abbandono e il degrado degli spazi; la mobilità e il traffico. Di seguito sono presentati gli strumenti individuati dalle/dai partecipanti. Per ogni strumento è indicato un titolo, la propedeuticità o la complementarietà ad altri strumenti, una breve descrizione, un elenco degli attori da coinvolgere a vario titolo, un elenco di luoghi dove lo strumento potrebbe attuarsi. I risultati del percorso di progettazione saranno presentati pubblicamente nel corso di una seduta fisica che sarà programmata appena possibile. Nel frattempo sabato 21 marzo, alle ore 15, si terrà un’altra riunione online per definire nel dettaglio i prossimi passi di TS4 a Roiano. Per ulteriori info: info@triestesecoloquarto.eu, o via messaggio alla pagina facebook di TS4.
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strumenti Roiano

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Tavolo 1: Relazioni sociali e partecipazione

Propedeutico a strumenti 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.9, 2.10

Costruire una forma di coordinamento stabile tra le realtà attive nel rione a vario livello (culturale, sportivo, interesse su singoli temi etc.) al fine di condividere bisogni, risorse, aspettative legate all’ambito di azione del rione e di costruire future attività in maniera coordinata. Dopo aver realizzato una ricognizione delle associazioni e dei gruppi presenti nel rione, TS4 si farà promotore di un primo incontro aperto. In seguito, tale coordinamento dovrebbe avere una struttura leggera, così da consentire a tutte/i le/gli interessate/i di partecipare e contribuire al suo sviluppo

Attori
Associazioni culturali, associazioni sportive, comitati

Luoghi

Propedeutico a strumenti 1.3, 1.4, 1.5, 1.6; complementare allo strumento 2.3

Mappatura degli spazi di aggregazione , culturali e sportivi esistenti, nonché degli orari nei quali tali spazi sono inutilizzati e quindi potenzialmente disponibili ad ulteriori usi. Un esempio è stato riscontrato nel Ricreatorio, la cui apertura potrebbe essere estesa negli orari serali per ulteriori attività (mentre alla mattina viene già utilizzato da associazioni esterne). La mappatura può essere propedeutica a forme di coordinamento per l’utilizzo di tali spazi.

Attori
Rete delle associazioni, Comune

Luoghi
Ricreatorio Brunner, tra gli altri

Si propone di aprire un’interlocuzione con Coop Alleanza 3.0, proprietaria dello spazio di Largo a Roiano che ospitava un tempo il Centro Civico del Comune, al fine di rendere l’immobile disponibile per attività a valenza sociale a favore del territorio.

Attori
Rete delle associazioni, Consiglio di Zona di Coop Alleanza 3.0

Luoghi
ex centro civico di Largo a Roiano

Utilizzo di bacheche informative per divulgare informazioni sulle attività delle associazioni e dei gruppi facenti parte della rete delle associazioni, nonché notizie importanti per il rione. La cura dei contenuti potrebbe essere responsabilità della rete di associazioni (strumento 1.1) in qualità di Public Information Office. I contenuti delle bacheche saranno adeguatamente replicati online. Nella lega dello SPI si potrebbe installare una bacheca video.

Attori
Rete delle associazioni, Sindacato Pensionati Italiani (SPI), Zeno, Comune

Luoghi
sede SPI, circolo Zeno, bacheca fronte Stock, sottopasso pedonale (ponte di Roiano)

Come prima azione di riappropriazione degli spazi pubblici e semi-pubblici del rione, un cineforum itinerante durante il periodo estivo tocca piazze, aree verdi e corti degli edifici di Roiano. Al fine di affrontare adeguatamente le complessità burocratiche di tale operazione ci si appoggia a realtà con esperienze pregresse nel campo. Anche il calendario viene definito in base alla disponibilità dei soggetti partner.

Attori
Rete delle associazioni, condomini, Cinema Ambulante, Knulp, Casa del Cinema, Cappella Underground

Luoghi
piazze, aree verdi e corti di Roiano (es. Case dei ferrovieri, ex IACP Via Giusti, Via dei Giacinti, Via dei Moreri), Ricreatorio Brunner

Complementare allo strumento 2.6

L’individuazione di nuove aree del rione nelle quali installare orti urbani, anche con casse fuori terra e piccole serre, potrebbe generare nuovi spazi di aggregazione e di autoproduzione cooperativa per i residenti del rione. Queste nuove aree potrebbero connettersi con l’esperienza già avviata dell’orto urbano di Vicolo delle Rose 44.

Attori
Rete delle associazioni, associazione vicolo delle Rose 44, residenti. Rete Ferroviaria Italiana

Luoghi
sia nella parte bassa che nella parte alta del rione
area verde di Via Moreri

Tavolo 2: Abbandono e degrado degli spazi urbani

Propedeutico a strumenti 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10

Una campagna di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza e delle istituzioni al fine di migliorare la qualità degli spazi aperti e dello spazio costruito del rione viene avviata, coinvolgendo le associazioni, gli alunni delle scuole, la Circoscrizione, i residenti, i commercianti. La campagna si struttura online e offline con azioni comunicative, flash mob, riappropriazione degli spazi, … Al fine di sostenere la campagna vengono anche prodotti dei gadget (ad esempio posacenere portatili).

Attori
Rete delle associazioni, scuole del rione, comitato dei genitori, studenti, sponsor

Luoghi
intero rione

Complementare a strumento 1.6, propedeutico a strumenti 1.8, 2.6

Attraverso il coinvolgimento del comitato dei genitori, gli studenti delle scuole del comprensorio roianese realizzano un intervento di pulizia dell’area verde antistante la scuola. L’attività, oltre alla sistemazione dell’aiuola, mira a sensibilizzare gli studenti alla cura e al rispetto degli spazi comuni. In parallelo, sempre insieme agli studenti, verrà ideata una campagna di sensibilizzazione rivolta agli abitanti del rione, con l’amplificazione degli interventi realizzati offline anche sui social. La campagna potrà dunque avere, come follow up, la presa in carico di altre aree verdi del rione, o anche del muro perimetrale dell’ex Caserma fintanto che non sarà abbattuto.

Attori
Rete delle associazioni, Scuole del rione (italiane e slovene), Glasbena Matica, comitato dei genitori, studenti, sponsor, Esatto spa (per la fornitura di gadget), Circoscrizione

Luoghi
(a partire da) Largo Petazzi

Propedeutico a strumenti 2.6, 2.9, 2.10, complementare a strumento 1.2

Vengono mappati tutti gli spazi pubblici e privati attualmente in disuso all’interno del rione. L’obiettivo è di predisporre una specie di data base informativo per sviluppare in seguito una strategia incentrata sul riuso degli spazi pubblici per promuovere senso di comunità e opportunità di sviluppo per il territorio. La mappatura punta a includere anche spazi e servizi già esistenti nel rione al fine di rendere più conosciute realtà già avviate e connetterle con nuove opportunità di sviluppo per il rione.

La mappatura si appoggerà anche a modalità di gamification, ovvero di ingaggio delle persone attraverso attività divertenti e coinvolgenti (ad esempio la caccia al tesoro degli spazi abbandonati e/o inutilizzati).

Attori
Rete delle associazioni, …

Luoghi
intero rione

L’iniziativa è lanciata dalla circoscrizione comunale in collaborazione con le associazioni nel rione per migliorare in modo naturale e semplice Roiano attraverso il decoro floreale di balconi, davanzali e terrazzi. Viene organizzato un concorso  il cui scopo è rafforzare la sensibilità e la cultura ambientale e migliorare il decoro e la qualità della vita nel centro urbano. Gli sponsor, che forniscono i premi, potrebbero essere attività commerciali locali e/o attività specializzate in floricultura.

Attori
Rete delle associazioni, Circoscrizione, Sponsor

Luoghi
intero rione

Propedeutico a strumento 2.10

Nel corso di un’iniziativa pubblica vengono realizzati una serie di ritratti espressi della popolazione di Roiano (passanti, commercianti, …) che sono immediatamente esposti pubblicamente; in parallelo, su Instagram si raccolgono autoritratti di abitanti del rione nei loro spazi preferiti di Roiano. Le foto così raccolte vengono in seguito nuovamente esposte in alcuni spazi/luoghi significativi del rione al fine di sensibilizzare la popolazione alla riappropriazione degli spazi pubblici. 

Attori
Rete delle associazioni, Circolo Fotografico Triestino

Luoghi
intero rione (spazi pubblici, negozi etc.)

Complementare allo strumento 1.6

Intervento di sistemazione dell’area verde di proprietà delle Ferrovie dello Stato situata in Via Moreri. Parte dell’area potrebbe essere destinata alla progettazione e all’allestimento di un orto urbano per la popolazione. Resta tuttavia da verificare l’attuale sussistenza del progetto di prolungamento delle linee 5 e 8 fino a quel punto di Via Moreri e l’eventuale presenza di agenti inquinanti nel terreno.

Attori
Rete delle associazioni, Associazione Vicolo delle Rose 44, RFI, …

Luoghi
Via dei Moreri

Lo scopo dell’intervento è di incrementare la sensibilità ed il rispetto per l’ambiente e il decoro urbano e di porre sotto i riflettori la mancanza di un arredo urbano funzionale in alcune zone del rione (fermate del bus, via Querce). Si tratta di collocare nei punti individuati un cestino e una pianticella (con una targhetta informativa del tipo: “Ciao, sono il cestino che è stato collocato qui da X perché prima non c’era niente”) al fine di promuovere la cura dello spazio comune e di stimolare, in seguito alla condivisione dell’iniziativa tramite i social, l’azione dell’ente per la cura e il decoro dello spazio pubblico in modo che fornisca un arredo urbano adeguato e funzionale alle esigenze degli abitanti. Tali piccole azioni potrebbero stimolare, in seguito, una riflessione più ampia sulla qualità dell’arredamento urbano nel rione che coinvolga anche altri spazi e altre strutture.

Attori
Rete delle associazioni, Esatto Spa, Comune

Luoghi
Fermate dell’autobus, Via delle Querce

Propedeutico a strumento 1.4

I sottopassi pedonali sono soggetti a un intervento di pulizia e vengono installate nuove illuminazioni per renderli più attrattivi e fruibili.

Attori
Acegas, …

Luoghi
Sottopasso pedonale (ponte di Roiano)

Sulla falsa riga dell’intervento realizzato da Trieste Altruista nel giardino di via Orlandini a Ponziana, viene replicato un intervento di sistemazione e pulizia del giardinetto di viale Miramare. Una volta completato l’intervento, l’area potrà ospitare eventi ed esposizioni.

Attori
Rete delle associazioni, Volontari, Trieste Altruista, …

Luoghi
Giardino Ieralla (Viale Miramare)

Attraverso un accordo tra le associazioni e l’amministrazione condominiale dell’ex Stock alcuni spazi aperti della struttura vengono presi in cura e si insedia una piccola fiera rionale periodica, sul modello di Barbacan Produce, che ospita piccoli produttori, artigiani e altre realtà in un evento espositivo che valorizza l’area stessa con presenze di qualità, attrae nuovi visitatori e recupera la struttura come vero e proprio spazio pubblico, sebbene di proprietà privata. L’esposizione ospita anche documentazione storica relativa al passato industriale di Roiano, nonché i risultati del concorso fotografico Humans of Roian.

Attori
Rete delle associazioni, Barbacan Produce, piccoli produttori, amministrazione condominiale ex Stock, Istituto Livio Saranz

Luoghi
ex Stock

Tavolo 3: Mobilità e traffico

Propedeutico a strumenti 3.2, 3.3, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10

Definire un’analisi dei flussi che determini matrici di origine/destinazione, motivazioni e forme di trasporto utilizzate per recarsi o attraversare il rione. Tale analisi è propedeutica allo sviluppo di diversi degli strumenti successivi

Attori
Comune, Università, Trieste Trasporti

Luoghi
rione e suoi dintorni

Propedeutico a strumenti 3.3, 3.10

Al fine di favorire l’accompagnamento dei figli a scuola a piedi o la loro autonoma circolazione nei pressi delle scuole stesse si prevede il miglioramento degli attraversamenti pedonali e dell’arredo urbano in tali aree, nonché l’istituzione di una Zona 30 attraverso un processo di progettazione partecipata dei percorsi sicuri. Questa azione potrebbe essere estesa ad altre strutture.

Attori
Comune, Istituto Comprensivo, FIAB

Luoghi
scuole del comprensorio

Propedeutico a strumento 3.10

Definire forme di trasporto alternative degli alunni delle scuole dell’Istituto Comprensivo di Roiano-Gretta, sia con mezzi a motore (scuolabus) sia tramite l’autorganizzazione dei genitori per l’accompagnamento a piedi (pedibus), il tutto anche in base all’analisi dei flussi di cui sopra.

Attori
Comune, Istituto comprensivo, comitati dei genitori

Luoghi
da tutto il rione verso le scuole

Propedeutico a strumenti 3.7, 3.10

Connettere in maniera più diretta l’area dell’Altopiano e i dintorni di Opicina con il rione (sede di diversi servizi a scala sovra-rionale) attraverso un prolungamento dalla SISSA a Piazzale Monte Re. La richiesta è già stata avanzata da un comitato di Opicina con la raccolta di diverse centinaia di firme. Al fine di non gravare su altre tratte la richiesta di prolungamento deve trovare riscontro nell’utilizzo di parte dell’aumento di kilometraggio previsto dal nuovo contratto di servizio tra Regione e l’operatore del servizio di TPL.

Attori
Regione FVG, Trieste Trasporti, Consorzio “Insieme a Opicina”, Circoscrizioni (II-III)

Luoghi
linea 38 fino a Piazzale Monte Re

Propedeutico a strumento 3.10

Messa in sicurezza e ridisegno della pista ciclabile di Viale Miramare al fine di renderla più attrattiva e percorribile per i suoi potenziali utenti, anche nell’ottica di un futuro collegamento ciclopedonale diretto con il Porto Vecchio. In futuro, con un calo del traffico, le direttrici di Via Udine-Viale Miramare potrebbero essere gestite in maniera diversa, dando più spazio al trasporto pubblico e ciclopedonale e liberando Via Udine da rumore, congestione e inquinamento.

Attori
Comune, FIAB

Luoghi
pista ciclabile di Viale Miramare

Propedeutico a strumento 3.10

Estensione del servizio di bike sharing a Roiano con l’aggiunta di una nuova stazione nel rione; attualmente l’ipotesi è di Largo a Roiano, lungo la direttrice di Viale Miramare. Nel corso della seduta si è valutata anche l’ipotesi di Largo Petazzi, più centrale per il rione e in grado di attrarre nuovi utenti per il tessuto commerciale del rione; in tal caso Via Stock andrebbe dotata di una pista ciclabile adeguata. Inoltre si ritiene necessaria anche l’installazione di stalli per bici di proprietà. 

Attori
Bits, Comune, FIAB

Luoghi
Largo a Roiano o Largo Petazzi

Propedeutico a strumento 3.10

Al fine di aumentare le potenzialità della rete del bike sharing si istituisce una tariffazione integrata tra il trasporto pubblico e il bike sharing. Questa opzione potrebbe essere particolarmente funzionale per gli utenti dell’Altipiano, che potrebbero raggiungere Roiano in bus e poi cambiare mezzo di trasporto. Lo strumento ha una scala sovrarionale data la natura del servizio di trasporto pubblico.

Attori
Bits, Comune, FIAB, Trieste Trasporti

Luoghi
intera città

Propedeutico a strumento 3.10

Riutilizzo dell’ex galleria antiaerea da Piazza tra i Rivi a Via Tibullo con l’installazione di una cabina su binari che colleghi il rione con una delle aree centrali della città, a pochi passi da Piazza Oberdan e da diversi servizi. Il servizio può essere finanziato attraverso il bando nazionale del MIT dedicato ai trasporti su rotaia. La galleria potrebbe ospitare anche un percorso ciclopedonale adeguatamente illuminato e protetto.

Attori
Comune, Trieste Trasporti, Ministero dei Trasporti

Luoghi
ex galleria antiaerea

Propedeutico a strumento 3.10

Potenziamento dell’utilizzo delle infrastrutture ferroviarie esistenti a livello cittadino e non solo con l’avvio di un servizio metropolitano (ipotesi già esplorata dal progetto Adria-A), finanziato attraverso il bando nazionale del MIT dedicato ai trasporti su rotaia. Utilizzando la galleria di circonvallazione ferroviaria potrebbe essere prevista una stazione all’altezza di Via Moreri bassa

Attori
RFI, Comune, Trieste Trasporti, Ministero dei Trasporti,  …

Luoghi
Via dei Moreri bassa

Regolazione dei parcheggi al centro del rione (vie centrali e futuro parcheggio sotterraneo) con aumento della rotazione per i non residenti (con l’uso di parchimetro o tariffario) e con posti riservati per utenti specifici (ad esempio i genitori degli iscritti all’asilo nido)

Attori
Comune, Esatto

Luoghi
Area centrale del rione
Futuro parcheggio sotterraneo dell’ex Caserma

Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra #2

Giovedì 20 febbraio, in vicolo delle Rose 1 (piano terra), si è tenuta la seconda seduta di Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra! Sono state svolte le seguenti attività:

– revisione degli alberi dei problemi definiti nella prima seduta, con approfondimento sull’articolazione di cause, problemi ed effetti;

– costruzione dell’albero degli obiettivi (mezzi, obiettivi, fini) “ribaltando” gli alberi dei problemi definiti in precedenza.

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Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra #1

Martedì 11 febbraio, presso Stock a Party – che ringraziamo ancora per l’ospitalità -, si è tenuta la prima seduta di Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra! La quarantina di persone che hanno partecipato alla serata hanno contribuito alle seguenti attività:

– definizione dei “confini” del rione

– definizione dei punti di forza e di debolezza del rione, anche a seguito della presentazione di alcuni dati salienti tratti dal sondaggio promosso nelle scorse settimane

– approfondimento sui problemi emersi con l’utilizzo della tecnica dell’albero dei problemi

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PARTECIPAZIONE VS ABBANDONO: NON UNA SEMPLICE PASSEGGIATA

Il giorno 19 Ottobre il gruppo di TS4 trieste secolo quarto si è unito alla “Passeggiata sull’abbandono” organizzata da TILT – Resistenze Autonome Precarie; partendo da Piazza Hortis abbiamo attraversato il Borgo Giuseppino, parte di Campo Marzio, per poi concludere il percorso nei pressi della villa Haggiconsta in Passeggio Sant’Andrea.

L’iniziativa fa parte di un insieme più ampio di incontri e passeggiate collettive, precedentemente organizzate in altri luoghi della città, con l’obiettivo di denunciare ed aprire un dibattito sulla questione degli spazi abbandonati e delle loro possibili destinazioni d’uso. In particolare, la passeggiata diventa uno strumento che consente di attraversare i luoghi con un’attenzione diversa e condivisa tra i presenti, rivolta agli immobili e allo spazio pubblico: oltre alle informazioni raccolte e presentate ad ogni tappa dai promotori, s’incorporano le riflessioni che derivano dal lasciarsi interpellare dal contesto stesso, in itinere.

Anche per TS4 la questione è centrale: sin dai primi tavoli di progettazione ci siamo interrogati su temi legati al patrimonio immobiliare e nello specifico al rapporto tra gli spazi abbandonati, lo spazio pubblico e qualità della vita di chi abita la città. Da tempo imperversa una crisi del mercato immobiliare, che si rivela ad esempio in una contraddizione: da un lato associazioni, collettivi, realtà in cerca spazi e dall’altro lo stato di abbandono o sottoutilizzo di molti immobili. Allo stesso tempo, si somma la grande spinta del settore turistico a Trieste, concentrato esclusivamente nel centro città, dove l’apertura ad investimenti immobiliari si orienta nella maggioranza dei casi in direzione di attività alberghiere, spesso di lusso. Questo processo rischia di svuotare il centro di altri possibili contenuti, socialmente distribuibili, oltre a creare un divario crescente tra un centro sempre più ricco e periferie sempre più escluse.

La larga partecipazione all’iniziativa di TILT dimostra come l’interesse verso questa tematica sia molto alto, specialmente da parte de* più giovani: molte le domande e perplessità emerse lungo il percorso, arricchite dalla ricerca di dati specifici su ogni immobile selezionato lungo la passeggiata.

Effettivamente, come prevedibile, molti di questi sono abbandonati da tempo e non vi è nessuna proiezione di recupero. In altri casi si tratta di edifici pubblici concessi al miglior offerente privato, che spesso rimanda di anni la gestione degli stessi, aspettando che il mercato offra possibilità di guadagno in settori particolari; altre volte i lavori di ristrutturazione vengono semplicemente lasciati a metà in corso d’opera, creando “vuoti urbani”.

TS4 trieste secolo quarto, oltre a solidarizzare con TILT, si è proposto – o meglio, è stato invitato –  a partecipare in modo attivo: alla fine del percorso abbiamo proposto a* partecipanti di interagire con una mappa della città, segnalando spazi verdi che potrebbero essere rivalorizzati, spazi pubblici “grigi”, sottoutilizzati e immobili abbandonati nei quali vedevano particolari potenzialità o destinazioni d’uso precise.

In molt* si sono avvicinati incuriosit*, specialmente dalla mappa elaborata in modo partecipato in occasione di Pedala Trieste che abbiamo posto come base per costruire quella nuova sugli spazi. È stata immediata l’associazione incrociata tra gli spazi e la mobilità in città, due temi che in effetti sono strettamente relazionati. Inoltre, gli spunti di riflessione e di conversazione si sono moltiplicati anche grazie all’interesse dimostrato verso l’attività generale di TS4, che quindi ci ha portati ad uno scambio di opinioni e spunti a partire dai risultati dei tavoli di progettazione, che abbiamo colto l’occasione di raccontare.

Sulla base delle segnalazioni proposte graficamente, unite alle discussioni, possiamo evidenziare alcuni punti:

 

  • È chiaro che il Porto Vecchio è un elemento centrale nel dibattito, che suscita un senso di denuncia per lo stato in cui riversa e per la sua (non) gestione, ma allo stesso tempo è motore di proposte creative e visioni costruttive. Nel caso specifico della segnalazione che ci è stata offerta, si parlava di un ostello o strutture di ricezione turistica a basso costo, considerando anche la sua vicinanza alla stazione dei treni e pullman;
  • Trieste è una città ricca di aree verdi urbane, dai giardini pubblici a zone di passaggio pedonali alberate, da angoli e cortili che negli anni hanno visto la vegetazione farsi strada a veri e propri parchi di antiche ville a volte in degrado. Un patrimonio che va riscoperto e valorizzato. In particolare, sono stati indicati:

– Un piccolo terreno alla base di via Moreri (Roiano), già ex giardinetto di quartiere;

– Il “Giardino liberato” nelle adiacenze della zona Urban: un’esperienza di recupero proposta da TILT su un’area verde abbandonata, con un gran potenziale data la sua collocazione tra case e vie del centro pedonale;

– Il passaggio di Vicolo dell’Edera e il vicino bosco comunale;

– Il boschetto di via del Veltro, di fronte alla Maddalena;

– Il parco del Circolo Ufficiali, in Via dell’Università;

– Legate al tema, sono state anche rilevate le due strutture/caselli all’inizio della Ciclopedonale Cottur, in disuso da tempo, poste proprio al via di uno dei corridoi verdi della città, che attraversa diversi quartieri, dal centro alla periferia;

  • Per quanto riguarda gli immobili, è stata indicata Casa Francol, già oggetto di dibattito cittadino a causa di un progetto di riqualificazione proposto dal Comune all’interno del Piano Urban, che poi non ha avuto alcun risvolto e di fatto ha lasciato l’edificio in totale stato di abbandono;
  • Anche i padiglioni dell’ex Opp, attuale Parco di San Giovanni, sono stati inseriti tra quei immobili e al contempo strutture immerse nel verde urbano che possono presentare ancora molte possibilità di recupero e azione. Nonostante la sua evoluzione negli anni e le tante realtà che ospita al giorno d’oggi, nel Parco vi sono alcune strutture che versano in stato di degrado, sulle quali non vi sono, al momento, dei piani specifici di riqualificazione;
  • In generale, gli spazi individuati si distribuiscono su tutta l’area urbana, senza far risaltare un quartiere piuttosto che un altro, dimostrando come la problematica legata agli spazi abbandonati e sottoutilizzati abbraccia la città intera e può quindi cercare risposte e forme d’azione in un discorso collettivo, a partire dalla cittadinanza stessa che abita questi luoghi e interpellando ed esigendo risposte da i diversi attori coinvolti, istituzionali e privati.

Un valore aggiunto al momento di confronto è stata una conversazione con alcune persone che si sono stabilite da poco a Trieste; per TS4, che si pone la questione delle ragioni che portano a vivere in questa città, che incentivano a restare, così come a lasciarla, è stato prezioso riscontrare che iniziative come quella di TILT e il percorso di TS4 sono fondamentali per poter scoprire, conoscere la città, per potersi costruire un’idea di cosa accade e magari collaborare per affrontare le criticità.

SCRIVIAMO INSIEME IL FUTURO DELLA MOBILITÀ TRIESTINA

«Quale percorso fai – o vorresti fare – in bicicletta e pensi dovrebbe essere reso più sicuro per ciclisti (e pedoni)?»

Armate/i di questa semplice domanda, una grande carta della città e quattro pennarelli rossi ci siamo presentate/i a Pedala Trieste, la grande festa della bicicletta organizzata ieri da FIAB Trieste Ulisse, SPIZ, Bora.La, ADS Cottur, UISP e da noi di TS4. La partecipazione alla giornata – un serpentone di 400 cicliste/i che ha attraversato i principali assi stradali di Trieste – ha confermato le nostre migliori aspettative, dimostrando che in città la domanda di mobilità dolce e sostenibile è più alta di quanto il dibattito pubblico – e i dislivelli altimetrici – facciano pensare.

All’arrivo della pedalata, nella Pineta di Barcola, abbiamo accolto le/i partecipanti con un punto di raccolta nel quale chiunque, con il nostro aiuto, poteva segnare il proprio percorso desiderato. I tracciati eventualmente già segnati da altre/i sono stati rimarcati. Ne è nato uno scambio molto interessante, che ha coinvolto una trentina di cicliste/i e ha prodotto le seguenti indicazioni:

I risultati della raccolta al termine di Pedala Trieste. Clicca sull’immagine per visualizzarla a schermo intero

I percorsi più gettonati sono proprio quelli del cosiddetto “pi greco”, ovvero il sistema che dovrebbe rendere più percorribile dai ciclisti l’asse “a mare” (idealmente da Miramare a Muggia, connettendo anche l’area del Porto Vecchio) e i due assi di penetrazione in alcune delle valli più popolate di Trieste (Via Giulia e Viale D’Annunzio);

– È stata segnalata da diverse persone anche la necessità di connettere in maniera migliore i (pochi) chilometri di piste già esistenti con il resto della rete stradale. Al centro dell’attenzione la pista Cottur, che potrebbe essere potenziata collegandola con percorsi sicuri per le bici a sud (con Via Costalunga, Via Brigata Casale e Cattinara/Melara) e a nord (con Via San Marco e Via San Michele);

– Non solo piste ciclabili: le/i partecipanti hanno infatti anche segnalato l’esigenza di individuare Zone 30 dove il rallentamento del traffico veicolare permetta una maggiore convivenza tra mezzi a motore, bici e pedoni. Le due aree indicate, Roiano e Ospedale/Via Conti/Via Settefontane, sono solo alcune di quelle che potrebbero essere coinvolte da progetti del genere;

– Diversi tracciati indicati – soprattutto, ma non solo, quelli che collegano la città con l’Altipiano – potrebbero essere caratterizzati dalla possibilità di caricare la bici a bordo dei mezzi pubblici, con l’installazione di apposite rastrelliere, per superare agevolmente i dislivelli altimetrici ed estendere le possibilità di ciclabilità tra città e Carso. Anche le gallerie come quella di Montebello potrebbero essere affrontate con questa strategia;

– Sono stati proposti anche percorsi ex novo, ad esempio quello che potrebbe connettere Banne con l’Area di Ricerca, il Sincrotrone e Basovizza correndo più o meno in parallelo all’autostrada. Ma anche quello che da Sottoservola potrebbe connettersi all’area del Canale Navigabile costeggiando l’area che si spera sarà interessata dalla riconversione della Ferriera a piattaforma logistico/produttiva. In questo modo il percorso da Trieste a Muggia diventerebbe ancora più agevole, sfruttando l’area pianeggiante che si affaccia sul Vallone;

– Infine, nel corso delle conversazioni con le/gli intervenuti sono stati indicati anche alcuni snodi particolarmente delicati, che richiederebbero maggiori attenzioni nel caso in cui il “traffico” ciclistico aumentasse nel prossimo periodo. È stato segnalato ad esempio lo snodo tra la Stazione, Via Ghega e Piazza Dalmazia/Oberdan, che potrebbe vedere una differenziazione del traffico tra Via Ghega e Via della Geppa. Un altro punto critico è stato individuato in Viale Campi Elisi, con la pista che attraversa la rampa di accesso alla Sopraelevata;

La necessità di puntare sulla mobilità sostenibile e sull’integrazione tra trasporto pubblico, spostamenti a piedi e in bici, è emersa con forza anche nei tre scenari sviluppati dai nostri gruppi di lavoro, ovvero i tre regali che presenteremo per la prima volta alla città il 4 novembre ad Hangar Teatri. È sempre una bella soddisfazione scoprire che le nostre visioni siano in sintonia con una parte consistente della cittadinanza. Speriamo di poter replicare questo esperimento in futuro anche su tanti altri temi, perché il quarto secolo di Trieste è una storia ancora tutta da scrivere, insieme.